Giovedì 21 aprile 2011 – Il mio intervento per l’iniziativa sul MagLev in Consiglio comunale a Prato dal titolo emblematico: “Il Treno MagLev: le infrastrutture ad alta tecnologia per lo sviluppo regionale terra-aria-mare. Sogno o semplice cambio di mentalità?”.
La proposta del MagLev, il Treno a Levitazione magnetica, ha del fascino. Non ne nascondiamo le critiche che giungono. E stasera le affronteremo. Non prima però di aver esposto il senso di questa proposta.
La Politica indica le cose da fare, gli ingegneri ci indicano il Come farle, ed i ragionieri ci diranno come finanziarle.
Per cogliere il senso di questo incontro occorre partire dalla osservazione della realtà. Siamo in un periodo strano: ci stiamo dividendo tra favorevoli e contrari al potenziamento dell’aeroporto di Firenze. Si vogliono portare più aerei che passano sulla testa dei pratesi per avere più turisti in Toscana. Il problema è che poi una volta giunti a Firenze saranno imbottigliati nel traffico di una regione che ha seri ritardi nei collegamenti.
Non possiamo essere bloccati in Toscana e subire scelte poco lungimiranti per l’egoismo di Firenze che vuole portare i turisti in città a svantaggio di tutto l’intorno abitato!
Ci pensate? Ci vogliono 2h e 30’ quando va bene per andare in automobile da Firenze a Grosseto. È un tempo infinito! È scandaloso! Addirittura 40’ minuti di treno per pochi km tra Prato e Firenze! L’Ing. Effenberger è atterrato a Peretola alle 18:15 ma siamo riusciti ad arrivare a Prato soltanto alle 19:40 per via del traffico indescrivibile sull’autostrada! Chi può accettare questo stato di cose?
È finito il tempo di attendere. Ci vuole coraggio.
Ora la Politica deve assumere il ruolo guida, indicare scelte importanti, che ai più sembrano solo follie che costano troppo. Ma senza un po’ di follia e di visione, nel passato non avrebbero fatto le grandi cose di cui oggi noi godiamo ancora i frutti.
Pensate a quel che è costato portare i tubi del gas, dell’acqua, i cavi dell’elettricità e del telefono in ogni angolo d’Italia. Molti oggi sono portati a bollare queste cose come un costo esagerato.
Mai che si guardi nella giusta ottica: la Politica oggi è ridotta al livello dei ragionieri. Non me ne vogliano i ragionieri.
La politica deve assumersi il ruolo guida, ed oggi deve farlo a maggior ragione.
Guardiamo alla nostra Prato. È in una crisi preoccupante. Serve adottare per la Toscana una svolta per tornare a rilanciare lo sviluppo.
Spesso si dice che la crisi di oggi è come nel ’29.
Il presidente degli Stati Uniti che si trovò a riparare ai danni di quella crisi si chiamava Franklin Roosevelt. Fece spese in deficit durante la depressione, altro che i parametri di Maastricht!
Non solo non ha rovinato l’economia, anzi ha creato l’economia più forte del mondo.
Le spese non sono tutte uguali; se si spende per rendere più efficiente l’economia (infrastrutture) e per generare nuove innovazione tecnologiche, si dà una spinta all’economia. Altrimenti ci siamo arresi ai liberisti.
Leggendo i giornali, oggi i politici come gli economisti parlano un solo linguaggio. Anche la gente comune ormai si è abituata. Si dice e si ripete: ‘Dobbiamo ridurre le spese!’. Ma questo è il ragionamento degli iperliberisti. Ha mai funzionato? Guardiamo l’Africa. No. E’ il contrario. Ogni nazione che si è sviluppata l’ha fatto con investimenti infrastrutturali mirati da parte dello Stato. Dobbiamo però Cambiare la mentalità di tutti: le spese infrastrutturali non sono un costo, sono invece un investimento che rende nel futuro.
Ecco Sindaco, questo è l’impegno politico che noi ti chiediamo. E lo chiediamo anche alla Toscana. Cambiare mentalità. E lavorare per la ripresa senza distinzioni di colore politico.
E così ho spiegato come nasce la proposta entusiasmante di realizzare una linea Super Veloce in grado di collegare, con moderni treni a levitazione magnetica (MagLev), Firenze con l’aeroporto di Pisa.
La Toscana troverebbe finalmente la soluzione a tanti suoi problemi.
Noi, a Prato, siamo quelli delle fabbriche e delle manifatture che hanno reso grande la città nel mondo, vogliamo il rilancio della Regione Toscana puntando sulla produzione e sugli investimenti. I turisti li vogliamo, ma vogliamo rilanciare una economia che punta sulla forza di attrarre. Vogliamo essere avanguardia. Non un museo a cielo aperto, dove non si fa niente per il futuro di chi ci vive.
Pensateci alle implicazioni che comporta questo cambio di mentalità:
– Un mezzo di comunicazione veloce per accorciare i Tempi e le distanze delle città della Toscana.
– Toscana leader in Europa, punta di una nuova rivoluzione tecnologica, terra di attrazione tecnologica, luogo di ricerca scientifica ed universitaria.
– Rilancio industriale: si crea un nuovo polo industriale per fare lavorare tante imprese con lavoratori qualificati.
– Il MaglLev chiede di usare “meno territorio” rispetto a qualsiasi altro sistema ferroviario.
– Innescare la crescita dei traffici commerciali e passeggeri.
– A chi osserva che la Toscana ha tanti turisti e passeggeri ma non è un nodo da decine di milioni di passeggeri, noi rispondiamo, che ‘Qui e Adesso’ è vero. Ma se facciamo cose d’avanguardia, sono pronto a scommettere che diventeremo una Terra molto Visitata e Ambìta per Vivere e Lavorare.
– E ancora, avremmo un grande risparmio sul Costo ambientale ed economico di oltre 40 anni di trasporti su gomma: traffico, spreco di tempo, inquinamento, malattie…
– Daremo una Missione di sviluppo all’economia della nostra terra.
È in gioco l’Orgoglio di Prato e della Toscana. La terra del Rinascimento, di Leonardo, di Brunelleschi, adesso invece che cosa è? È una terra ferma, bloccata, immobile.
Davanti a una prospettiva di questo tipo, l’obiezione che tutti muovono è sempre la stessa: Costa Troppo!
Tutti, anche tra noi, innalzano tutti allo stesso modo la barriera dei soldi, dei costi insormontabili. E dietro di essa nascondono la vera questione morale e politica. Perchè mai forzare la realtà delle cose ragionevoli, ribaltare gli schemi concettuali dei benpensanti per qualcosa di ‘troppo’ d’avanguardia? Non sarebbe meglio contentarsi di far meno, di far con poco, di essere risparmiosi e modesti? Lo stanziamento di risorse per il MagLev va calcolato complessivamente per tutta l’opera, quindi scaglionato lungo la durata dell’opera stessa… Il ragionamento va impostato a partire dal credito da attivare per finanziare un’opera fondamentale per lo sviluppo in vista delle ricadute economiche e sociali per tutta l’economia e la società.
A queste obiezioni che cosa rispondere? Che è nella natura umana proporre sfide di cambiamento che innescano un mondo nuovo, lanciandoci con un salto concettuale in una nuova dimensione di futuro possibile.
Dopotutto non chiediamo molto. Chiediamo di andare a Firenze con un treno un po’ più veloce di quelli soliti! Chiediamo di costruire un treno che viaggia alla velocità di un aereo, ma che consuma fino a 5 volte meno e permette di entrare comodamente nel centro della città.
Se non siamo capaci di far questo, allora che ci stiamo a fare qui?
Dobbiamo pretendere di essere avanguardia. A chi sa soltanto dire, costa troppo, ‘ma a che serve?’, ‘non potremmo fare con meno, riadattando quel che già abbiamo?’, rispondo con un paragone storico eccellente.
Per affrontare nei giusti termini la proposta del MagLev per la Toscana, viene in soccorso il modo con cui John Fitzgerald Kennedy chiese di sostenere il programma aerospaziale.
Badate bene: i soldi spesi nel programma spaziale hanno avuto un ritorno di 1:7-1:10 dollari grazie agli enormi benefici in termini di nuove tecnologie nell’economia civile.
Kennedy voleva intensamente che fossero gli Stati Uniti a guidare l’esplorazione dello spazio, disse che “nessuna nazione che aspiri ad essere alla guida delle altre può attendersi di rimanere indietro nella corsa per lo spazio”.
Kennedy chiese al Congresso di finanziare il Programma Apollo per una vagonata di miliardi di dollari, con lo scopo di portare un uomo statunitense sulla Luna in appena 10 anni. Detto fatto. Gli Stati Uniti mandarono un uomo sulla Luna.
« Abbiamo scelto di andare sulla Luna in questo decennio e di fare le altre cose, non perché sono facili, ma perché sono difficili obbiettivi, perché questo obiettivo servirà a misurare e organizzare al meglio le nostro energie e competenze, perché questa è una sfida che siamo disposti ad accettare… ». John Fitzgerald Kennedy
Ma se tra noi ci fosse ancora qualcuno che non è soddisfatto, dico altre due cose.
In Cina hanno imparato la lezione. Questi treni d’avanguardia hanno iniziato a farli già. Non vogliono più fabbricare solo le magliette di poco valore.
Noi a forza di limitare e di tagliare gli investimenti, ci accorgiamo che sempre più ci togliamo la terra da sotto i piedi. Da qualche anno a questa parte, e sarà di nuovo così tra qualche giorno, in questo salone del Consiglio comunale ci troviamo a discutere il Bilancio del Comune: ogni anno è sempre la stessa storia: tagli a ripetizione su sanità, sociale, scuole, strade, cultura. Non si potrà andare avanti per molto, se non cominciamo a pretendere che si Facciano Investimenti importanti per sostenere lo Sviluppo di un popolo.
Infine, per chi non fosse ancora convinto, chiedo: lo sapete a quanto ammonta il contributo dell’Italia per il finanziamento del Fondo Salva Stati? E sapete a che cosa è servito? Sapete quanto è costato?
Qualcosa come 14,4 miliardi di Euro per il solo 2013. In totale l’Italia pagherà 125 miliardi di Euro!
Per salvare gli Stati che hanno a loro volta salvato le banche che stavano per fallire. In totale in Europa si spendono qualcosa come 700 miliardi per i salvataggi.
Ma se nemmeno una minima parte di questa somma imponente potrà essere usata per Fare Investimenti di rilancio per la nostra Economia, per Aiutare le Imprese, i Lavoratori, allora c’è qualcosa che non va!
Infine una battuta, quando si propone di fare investimenti d’avanguardia c’è sempre chi fa notare che basterebbe fare le cose semplici come gli altri. D’altra parte, perché fare più di quello che gli altri già fanno senza affanni?
Gli si potrebbe dire che è l’aspirazione dell’uomo di fare cose sempre migliori ricorrendo ai progressi della scienza. Eppoi ci sono i ritorni nel tempo, le ricadute incalcolabili per lo sviluppo. La verità è che Costa essere i Primi a fare qualcosa! Si rischia! E si finisce per divenire dei conservatori senza rendersene conto.
Ma mi piacerebbe invece fare un paradosso.
Perché lanciare le sfide?
Perché dobbiamo fare automobili o treni o aerei più veloci?
Risparmiamo!
Andiamo in bicicletta. Anzi andiamo a piedi!
Perché bisogna fare o rifare le tubature per gli acquedotti? Non costano troppo anch’esse? Usiamo i secchi e i pozzi e risparmiamo!
Ecco, perché bisogna tornare indietro e fare peggio dei nostri Leonardo da Vinci o di Enrico Fermi? Già, di fronte alla immaturità di qualcuno, noi Invece dobbiamo essere orgogliosi di vivere in Toscana e dobbiamo restituire l’orgoglio a chi vive a Prato. Orgogliosi di essere aperti e di innescare un cambiamento. Per il bene di tutti.
È il dovere della politica, di quella che serve al bene della gente.
Nicola Oliva